8 - L’applicazione di una nuova Commissione Bancaria ELF (Excess Liquidity Fee)

A partire dal mese di ottobre le imprese dovranno monitorare i dati e movimenti dei conti correnti bancari gestiti per verificare se nei proprio movimenti è stata contabilizzata la nuova commissione ELF.

Si tratta in pratica di una misura rivolta alle imprese che detengono sul conto una liquidità superiore ad 100.000 euro.

Per il momento tale misura risulta essere applicata solo alla “clientela corporate” (Unicredit per esempio la applicherebbe solo per i nuovi rapporti mentre resterebbero invariate le condizioni per i vecchi clienti), tuttavia pare opportuno controllare per evitare indesiderati costi di gestione del rapporto.

Gli istituti si muovono in ordine sparso alcuni calcolando la fee come percentuale dello 0,50% sulla media dei saldi liquidi giornalieri positivi eccedente 100.000 euro. In altri casi, invece, si propende per il pagamento di una somma fissa al raggiungimento della “fatidica” soglia. Una variante è costituita dal pagamento di una somma determinata in relazione alle giacenze trimestrali. Tuttavia, in questa prima fase, il panorama è piuttosto diversificato: alcuni istituti di credito applicano già la Elf, altri intendono applicarla, mentre altri ancora sono nella fase di studio.

Si tratta quindi in pratica di una nuova commissione che si traduce in una ulteriore penalizzazione per le imprese che detengono una liquidità rilevante sul proprio conto corrente, superiore ad 100.000 euro.

Le motivazioni alla base della Elf prendono le mosse probabilmente dalla situazione contingente, che ormai penalizza le banche e dalla necessità di muovere la liquidità giacente sui conti. Si noti che gli istituti di credito, a seguito della decisione della Banca Centrale Europea (BCE) di mantenere negativi i tassi di interesse sui depositi, devono pagare una Fee alla BCE per le proprie giacenze.

Con la Elf, pertanto, si tende a riportare in equilibrio la situazione, ribaltando sulle imprese questa tipologia di costi, ma vanificando, peraltro, uno degli intenti della Banca Centrale Europea, che con questa misura intendeva, tra l’altro, stimolare la concessione di finanziamenti alle imprese per sostenere l’economia dei Paesi dell’Eurozona.

Pare evidente che occorrerà controllare con attenzione le comunicazioni pervenute dagli istituti di credito negli ultimi periodi. Le banche sono infatti tenute ad effettuare una coerente comunicazione alla propria clientela, ma sembra opportuno rammentare per converso l’opportunità di gestire con maggiore attenzione la finanza aziendale attraverso il coerente utilizzo di strumenti che possano aiutare a governare direttamente la relativa problematica (istituzione conti deposito, apertura nuovi rapporti, impiego della liquidità in strumenti privi di rischio ecc..).

Lo Studio resta comunque a disposizione per ogni ulteriore chiarimento.

 

 

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